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UNIONE EUROPEA

“No, grazie!”: l’Italia guida la rivolta contro la spinta dell’Unione Europea ai veicoli elettrici

Cosa sta succedendo: L’Italia guida la rivolta contro i piani dell’Unione Europea per inasprire i limiti alle emissioni e spingere gli automobilisti verso i veicoli elettrici, con il presidente del consiglio Giorgia Meloni che giura di difendere i posti di lavoro dell’industria automobilistica.

Promessa elettorale: La coalizione della Meloni è salita al potere lo scorso ottobre ed ha immediatamente cercato di contrastare gli sforzi dell’Unione Europea per vietare la vendita di nuove auto a combustibili fossili entro il 2035, che invece aveva sostenuto il suo predecessore Mario Draghi. L’Italia ha sostenuto che l’UE non dovrebbe imporre il passaggio totale alle auto elettriche, ma dovrebbe consentire la vendita di veicoli alimentati con biocarburanti ed altre fonti tradizionali. Ma gli sforzi sono falliti e l’UE ha proceduto con il giro di vite a marzo.

La nuova strategia: Ora la Meloni sta tentando una strada diversa, nel tentativo di sostenere i quasi 270.000 dipendenti diretti o dell’indotto del settore automobilistico italiano, che nel 2022 rappresentavano assieme il 5,2% del PIL. Questa settimana, il governo italiano ha spostato la sua battaglia per opporsi direttamente ai previsti standard “Euro 7” sulle sostanze inquinanti, unendosi ad altri 7 Stati membri dell’Unione Europea – tra cui Francia e Polonia – per chiedere a Bruxelles di eliminare i nuovi limiti.

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Le conseguenze delle politiche europee: L’Associazione Europea dei Fornitori di Automobili (CLEPA) ha avvertito che il passaggio a tutte le auto elettriche potrebbe portare alla perdita di oltre 60.000 posti di lavoro in Italia entro il 2035 solo per i fornitori di automobili. Anche i lavoratori del settore automobilistico statunitense hanno già espresso il loro disappunto per la spinta ad abbandonare completamente i motori a combustione interna in nome dell’ideologia verde.

Le reazioni: Gli automobilisti italiani sembrano essere d’accordo, vista la scarsità di infrastrutture disponibili per supportare i veicoli elettrici, appena 36.000 stazioni di ricarica contro le 90.000 dei Paesi Bassi, un Paese che è una frazione rispetto alle dimensioni dell’Italia. Da parte sua, la leggendaria casa automobilistica Ferrari non ha alcuna intenzione di abbandonare gradualmente i motori a combustione e di diventare completamente elettrica o ibrida in tempi brevi.

Il quadro generale: L’Italia sta indicando la strada mentre le posizioni contrarie ai desiderata degli euroburocrati sono sempre più condivise, con sempre più persone che vogliono difendere l’industria nazionale di fronte a quella che viene definita una “visione ideologica del cambiamento climatico“.


BreitbartNews.com

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